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Corazzini, Sergio.

Poeta italiano. Esponente del Crepuscolarismo, ha scritto versi che risentono, da un lato, dell'opera del Pascoli minore, intimista, e dall'altro si riallacciano alle esperienze dei simbolisti e dei decadenti francesi, da Verlaine a Jammes (che fu a sua volta ammiratore di C.). Le sue liriche rappresentano un'amara esperienza vissuta e sofferta, la consapevolezza dell'ineluttabilità del male e la ricorrente illusione di potersi sottrarre a un destino di dolore. Se talvolta trova accenti di rassegnazione, confortato dalla fede cristiana, questi hanno un'eco assai fievole; quando invece si sofferma a fissare, raccolto in se stesso, la sua breve giornata terrena, trova note di sincero ed elegiaco accoramento, senza però mai arrivare a toni tragici. Tra le sue opere citiamo le raccolte di versi: Le dolcezze (1904), L'amaro calice (1905), Le aureole (1905), Poemetti in prosa (1906), Elegia (1906), Libro per la sera della domenica (1906), tutte riunite nel volume postumo Liriche (Roma 1886-1907).